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| Due occhi a mandorla lieti di trasformardi in un unica scia di ciglia, accompagnata da un sorriso più che contagioso e una mano protesa e spalanmcata per salutare i maniaci delle due ruote, tanto per sdrammatizzare il momento di concentrazione prima della gara. Di qui fino a Rimini - San Marino dove morirono nel 30 aprile 1994 Roland Ratzenberger e il giorno dopo Ayrton Senna in un altro circuito ma nella stessa città in Formula 1. La San Marino dove oggi 5 settembre 2010 alle 14.19 moriva un ragazzo di soli cinque anni più grande di me. Moriva quel solare giapponese vittima di un incidente caduto alla velocità di 240 km/h per poi essere pressato a sandwich contro la sua moto a terra dopo la caduta dal sammarinese (ironia della sorte) Alex de Angelis e letteralmente travolto da Scott Redding a 220 km/h, due ore prima dell'ultimo respiro. Quel giapponese raggiante vincitore della prima gara di campionato in Quatar e quell'abbraccio profondo con il compagno di squadra Jules Clusel. Un giovinotto capace di far emozionare Loris Capirossi (37 anni e 20 anni di professionismo), un amico stretto, riunitisi l'ultima volta solo 4 giorni fa, per le solite spiritosaggini che solo un ragazzo come lui sapeva dire, strappando ogni volte un sorriso anche rivolto al quattroschermi.. Lo ammetto, non lo seguivo molto questo pilota e lo so che non è corretto ricordarlo solo nella giornata della sua morte, ma non ci riesco a fare l'indifferente per un giovane appassionato delle due ruote e niente più. So che molti pensano che la voga di questi piloti sia legato ai megastipendi che ricevono, ma queste persone hanno una passione per le due ruote che nessuno mai potrà avvertire, nessuno.. Ciao Shoya Tomizawa, che possa riposare in pace, ovunque tu sia. Un tuo stimante..
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